mercoledì 10 agosto 2016

SUNA

Siamo nell'attuale Cicolano. Dicono il toponimo essere una deformazione dei guerreschi e e truci ladroni della terra degli Equi cantati e vilipesi da Virgilio nell'Eneide. Erano insomma gli Aborigini su cui discetta Dionigi di Alicarnasso..
Dionigi credo che non sia mai approdato tra questi aspri e inospitali picchi montuosi. Razzia dal Varrano. Parla di una improbabile via consolare, la Qunctia che a nostro avviso doveva essere una strada toscana. E lungo la Quinctia colloca a malcerte distanze Trubula o Trebula, Suesbula o Vesbola e SUNA "dove si trovava un antico tempio dedicato a Marte".
Studiosi e campanilistici archeologi dilettanti si sono accapigliati per stabilire ove davvero si trovassero codesti borghi peraltro rasi al suolo dai Romani predaci e colonialisti.
Succede che nel Settecento un religioso, il canonico francese Petit-Radel si infervora per le c.d. mura pelasgiche quali qui abbondano e quindi colloca quella Suna marziale prima a Tiora (Torano) e quindi sopra Alzano in una gtotta pressoché inaccessibile nei cui dintorni non poteva alligare agglomerato abitativo alcuno.
Nessun dubbio; quell'inghiottitorio nient'altro poteva essere che il tempio dedicato a Marte cui accenna Dionigi d'Alicarnasso.
Sennonché di recente nella voglia di impreziosire l'inventata E1 molto foraggiata dalla Comunità Europea quella Grotta che frattanto aveva preso il nome di Grotta del Cavaliere in onore di un vecchio archeologo inglese con frizzante mogliettina cessa di essere il Varroniano Tempo di Marte per divenire un sacello dedicato al defatricante dio Ercole. E con questo l'annesso borgo aborigeno ricco di mura palesgiche a nome SUNA va a farsi benedire.
Dobbiano allora trovare a quel borgo antico un'altra collocazione. Io, senza autorità alcuna, lo trasporto a Colle Mazzolino. Mazzolino per me sta per marzolino e un tempio dedicato a Marte lì vi sarebbe.
Mi soccorre il solitito dotto e infomato medico Lugini: Scrive infatti nelle sue memorie, pag- 74:"Con molta probabilità anche gli avanzi di quelle mura pelasgiche, che tuttora si osservano presso Collemazzolino, dovettero appartenere ad un tempio consacrato allo setesso Nume [MARTE]."
Calogero Taverna
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Dionigi di Alicarnasso, facendo riferimento ad un'opera[14] del reatino Marco Terenzio Varrone, elenca una serie di città, dove Lista era la capitale, fondate dagli Aborigeni, tutte in quello che sarebbe diventato territorio sabino:[15]
Rieti;
lungo la Via Quintia si trovavano: Palatium a 25 stadi (circa 4,5 km) da Rieti;
Tribula (o Trebola), a 60 stadi (circa 11 km) da Rieti;
Suesbula (o Vesbola), a 60 stadi da Tribula;
Suna (o Soana), dove si trovava un antico tempio dedicato a Marte, a 40 (circa 7,4 km) stadi da Suesbula;
Mefula (o Mifula), dove si trovava un tempio dedicato a Minerva, a 30 (circa 5,5 km) stadi da Suna;
Orvinium, a 40 stadi da Mefula;
Corsula, ad 80 (circa 14,8 km) stadi da Rieti;
Maruvium
in direzione di Lista, si trovavano; Batia (o Vazia), a 30 stadi da Rieti;
Tiora (anche detta Matiene), famosa per un antichissimo oracolo di Marte, a 300 (circa 55 km) stadi da Rieti;
Lista, a 24 stadi da Batia;
Cutiliae,[16] che in epoca romana sarà famosa per le terme di Aquae Cutiliae;
Cures Sabini, la città Sabina di maggior importanza e quella di origine di Numa Pompilio secondo re di Roma, per la mitologia antica, fu fondata da Modius Fabidius, generato da una fanciulla del popolo degli Aborigeni. che si sarebbe congiunta con il dio Quirino.

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