venerdì 21 aprile 2017

mi si segnala, facendomi raccapricciare, che il proposto dalla FISAC CGIL presidente della CSR ha un suo passato politoco nientemeno nel MSI, assurgendo a incarichi elettivi in un consiglio provincia di una Provincia del Nord.
Mi sono lette le locandine propagandistiche.
Il Papi si presenta come un uomo di Bankitalia, magari addetto all'ispettorato interno che non so quale professionalità manageriale bancaria può fornire.
...
Ma questo poco conta; quel che conta è la reticenza nell'informazione di gande rilievo aui fini del legittimo ricorso alla massiccia votazione per 'corrispondenza' ai sensi dell'art. 2538 C.C.
Patetico Omero Papi nel suo non saper dirci nient'altrio che la CSR 'gode di buona salurte, presentando un significativo grado di patrimonializazzione'. Sfido io: una banca senza vere 'spese di ammistrazione e di impianto - paga tutto la BI per ora - sfugge ai grami di basila circa il suo accumulo patrimoniale.
Ma la BI non solo non potrà più distaccare gratis personale di sorta per questioni anche fiscali oltre che morali (costi non inerenti) ma sta chiudendo tutte le filiali per cui la CSR si troverà senza sportelli. E allora a dir poco guegli eclatanti volori platei delle nostre azioni si squaglierà come neve al sole.
Papi, poi, nulla mi dice su quell'aberrante rapporto impieghi/depositi. Altro che Etruria o MPS!
Quel che però stoamaca la mia vetusta fede vetero comunista dal 1960 è questa FISAC che mi induce a votare per uno del MSI, se questo dovesse essere vero.
So che la questione è stata sollevata in sede FISAC. Perché Alessandro Agostino non se n'è curato e si lancia in quella sua indecente campagna elettorale bancaria di sapore molto simoniaco?
Sarò 'zorro' mio caro compagno (se lo sei) critico, ma esigo da comunista socio della CSR spiegazioni, giustificazioni.
Calogero Taverna
Altro...

Mi piaceVedi altre reazioni
Commenta
Commenti

Nessun commento:

Posta un commento