mercoledì 19 aprile 2017

Non so nulla di Oxford e di storici patentati ma una cosa la so: di certo furono romanacci predonii rapaci incolti ed analfabeti a invadere le ubertose terre degli Equi, prima di Nersae, quando gli abili agricoltori e capaci di scrivere in lingua osca eran già civili rispetto a questi ladroni invasori fuggiti da una Roma primitiva: brava gente questi equi preromani sparsa nei vari villaggi studiati da Varrone e riportarti da Dionisio di Alicarnasso come Cliternia, Vesbola Tiora. I versi di Virgilio: Ufens, insignem fama et felicibus armis;/ Horrida praecipue cui gens adsuetaque multo/ Venatu nemorum, duris Aequicula glaebis:/ Armati terram exercent semperque recentis/ Convectare iuvat praedas et vivere rapto. ---------------- Facile ribaltare Virgilio: gli Equicoli avevan durissima terra da lavorare ed ecco che armati giungevano questi predoni d'oltre i Monti armati e invadevano depradando i raccolti degli indigeni. Altro che pacifici immigrati, con buona pace di codesti supponenti professori di Oxford. Preferisco i professori finnici che modesti ma profondi e veri conoscitori della storia romana mi san ben leggere certi ambigui epigrafi trovati nei dintorni di Carsoli.

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