mercoledì 21 giugno 2017

Su, lira divina, parlami, fa' risuonare la tua voce...
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Ma io amo la delicatezza ed Éros ha ottenuto per me la bellezza e la luce del sole.
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Simile in tutto agli dèi mi appare l'uomo che ti siede dinanzi e ti ascolta così da vicino, mentre parli con lieve sussurro e ridi amabile: questa visione mi sconvolge il cuore in petto. Basta che ti getti uno sguardo e mi si spezza la voce, la lingua s'inceppa, subito un fuoco sottile corre sotto la pelle, gli occhi non vedono più, le orecchie rombano, un freddo sudore mi scorre, un tremore tutta mi afferra, sono più verde dell'erba, e poco manca che muoia...
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L'animo mio di nuovo Éros squassa come il vento le querce sul monte, dolceamara implacabile fiera...
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Chi un esercito di cavalieri, chi una schiera di fanti, chi una flotta di navi dirà che sia sopra la terra nera la cosa più bella. Io dico, ciò che si ama...
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Non so dove volgermi: la mia mente si divide in due...
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Ora risplendi tra le donne di Lidia come quando il sole scompare e la luna dalle dita di rosa vince tutte le stelle. La sua luce sfiora il mare salato e i campi screziati di fiori. Goccia la rugiada gentile, germogliano rose e teneri cerfogli e fiorisce il meliloto. Ti aggiri inquieta, ricordi, e il desiderio della dolce Attis ti consuma l'anima lieve...
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Usignolo amabile voce messaggero di primavera...
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Piena splendeva la luna e le fanciulle si posero intorno all'altare.
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Avrei davvero voluto morire quando lei mi lasciò in affannoso pianto tra molte cose dicendomi ancora: "Come soffriamo atrocemente, Saffo, io ti lascio contro il mio volere." Ed io a lei rispondevo: "Va' serena e di me serba il ricordo. Sai quanto ti ho amata. Se mai tu lo dimenticassi, sempre io ricorderò i bei momenti che vivemmo. Quando di corone di viole e di rose e di croco, accanto a me ti cingevi il capo gentile, e mettevi intorno al collo ghirlande intrecciate di fiori. E cosparsa di essenze profumate sul morbido letto ti saziavi, né mai vi furono danze nei sacri boschi a cui fossimo assenti..."
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Le stelle intorno alla stupenda luna nascondono i loro volti splendenti quand'essa s'inargenta in tutto il suo splendore illuminando la terra...
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Che cosa brama ancora il tuo folle cuore? Chi devo, Saffo, ancora persuadere a darti ricompensa nell'amore? Chi ti fa soffire? Se adesso fugge, poi ti cercherà; se sdegna i tuoi doni, presto ne farà; se non ti ama, presto ti amerà, anche se non vuole...
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Quando morta giacerai, mai più si ricorderanno di te, per sempre: più non vedrai le rose della Pieria, ma oscura ti aggirerai nelle case di Ade aleggiando tra i morti neri...
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Sei giunta, ti desideravo, hai dato ristoro alla mia anima ardente...
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Ma tu dèstati, avvìati con i tuoi giovani amici, perché possiamo vedere un sonno ancora più breve di quello di un uccello dal canto sonoro.
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Tramontata è la luna e le Pleiadi, a metà del suo corso è la notte, il tempo passa e io dormo sola...
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Signore, lo giuro sulla dea beata: non più voglio stare sulla terra, desiderio di morte mi prende, di vedere le sponde d'Acheronte fiorite di loto...
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Di ghiaccio divenne il loro cuore e le ali si chiusero.

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