martedì 1 agosto 2017

Stamane mi ritrovo punzecchiato col rimembrarmi mie malaccorte  critiche letterarie e miei tediosi atteggiamenti didattici (che aborro). In più. mi si ripropina il mio massimo difetto: una claudicantissima dattilografia. (Ma qui non me ne adonto; con ho studi professionali e quindi niente procaci dattilografe da andarci sterilmente a letto). Pur datata questa mia laudante graffiatura della aurea Ornella, mi va di riproporla ex novo. Pagina che nel fomdo la reputo ancor più valida. Impari però alla mia senilissima adorazione di una scintillante regina dello scrivere, capace di rendere poetici onirici ossimori, signora dell'eloquio narrativo, ispirata da inaccessibili femminei sulfurei mondi suoi esculisivi, astratti tanto da poter palpare, carezzare, peccarci. Calogero Taverna


Ornella Pennacchione narratrice incunabolante

Ornella Pennacchione narratrice incunabolante

Seguo la signora Ornella da oltre un quinquennio. Non concordiamo in nulla, ovvio. Chi rivolta la medaglia per scrutarne l'altra faccia è appunto colui che è contro. Direte voi: con una maliarda dalla scrittura alacre, ripiccata, soave, decente mai indecente? Sì. Non ne posso fare a meno. Una donna ha subito in uggia il corteggiatore adulatore vacuo insenso. Chi le si oppone , la striglia, la irride là dove scivola acquista almeno il titolo di interessante demone da inglobare.

 
Ornella Pennacchione  nasce nella bambagia della vituperabile borghesia novella in quel delle Marche ove tutti gli scarpari (i sutores alla Della Valle) divengono manager da esportazione. Non conosco il badge della inobliabile Ornella, marchigiana propinqua di D'Annunzio. Penso elevato. Non faccio più ispezioni per sapere o per scoprire o per indagare.
 
Ornella Pennacchione un difetto ce l'ha: difetta di correttore di bozze professionista. Abbonda talora in apostrofi e spesso difetta in apostrofi. Ce la vedete voi una bellissima fanciulla che scrive e descrive che sogna ma simula  alle prese con il segno "paragrafematico" (consultare in basso)? Sono sicuro che data la bella fonetica del lemma, Ornella  me lo rigirerà beffarda addirittura nel suo prossimo narrare, già annunciato.
 
Non parliamo poi se misure tipografiche  impongono inscindibilità dei dittonghi. Lei crede che io viva di questo. Sono Mephisto, ho mille altre arti per onerare la Margherita di turno delle brame del vetusto ma ancora  appetente doctor Faust.  

 Divagando così arrivo al punto. Leggo che molto argutamente Ornella Pennacchione ironizza: sì, ho critto un romanzo ma non ricordo nulla, non l'ho letto.

In effetti Manzoni ed io andiamo dicendo: noi i romanzi non li leggiamo, quando ne abbiamo voglia li scriviamo.
 
Ornello l'ha già scritto un sapido racconto dove trionfa la trama. Tramare ricamare raccontare alludere illudere è mestiere raffinato di questa marchigiana avvenentissima anche se doppiamente nonna. In quel romanzo  i miei occhi saltellando sono giunti alla pagine 127. Ve la propongo qui. Grandiosa, scorrevole, ammiccante, erotica incunabolante.
 
Prosit Ornella. Spero che il mio amico quel demoniaco pigmalione  di appetitose non più giovani scrittrici voglia leggerlo questo bel romanzo e proporlo al Racalmare a medicazione della non gloriosa ferita prodotta da Savatteri con quel Grassonelli.  

 

 

 

 

Apostrofo

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Apostrofo
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Ortografia · Segno diacritico · modifica
L'apostrofo (   oppure  ' ) è un carattere tipografico usato nelle lingue scritte in alfabeto latino, spesso annoverato tra i segni d'interpunzione anche se sarebbe più appropriato definirlo un segno paragrafematico e talvolta un segno diacritico. Di questo carattere esistono due varianti: l'apostrofo tipografico o curvo (  ) e l'apostrofo dattilograficodiritto ( ' ).
In italiano, tale segno viene utilizzato per indicare l'elisione e in alcune rare situazioni anche il troncamento.[1]


L'apostrofo nella lingua italiana[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Ortografia italiana § L'apostrofo.
In italiano l'attuale norma ortografica prevede l'uso dell'apostrofo in presenza di tre fenomeni linguistici:
  1. l'elisione, dov'è sempre obbligatorio;
  2. in taluni casi di troncamento ben codificati;
  3. nelle aferesi, soprattutto per gli accorciamenti delle date scritti in numeri, ad esempio il '68.
Di particolare importanza è la presenza dell'apostrofo con gli articoli indeterminativi in contesti in cui il sostantivo non determina il generedel soggetto attraverso la desinenza: scrivere un artista indica che quel un è troncamento di uno e quindi l'artista è un uomo; scrivere un'artista, invece, indica che quel un è elisione di una e quindi che l'artista è una donna.
Altre volte, invece, l'apostrofo viene messo laddove in teoria non andrebbe (si tratta di semplici troncamenti) dando origine ad alcuni dei più diffusi errori ortografici come ad esempio fin'ora ecc., che si possono scrivere solamente senza apostrofo (quindi: fin ora).

L'apostrofo nella lingua inglese[modifica | modifica wikitesto]

Nell'inglese l'apostrofo viene usato in diversi contesti:
  • come abbreviazione: ad esempio gov't per government'70s per 1970s, anche per rappresentare un particolare accento: li'l per littleplayin' per playing
  • come contrazione: ad esempio can't per cannot o per forme come don't per do not e won't per will not.
  • come possessivo nel genitivo sassone: ad esempio John's car per The car John owns.
  • in poesia come eliminazione di una vocale muta, solitamente una e, che quindi non deve venire pronunciata e fa diminuire di una il conteggio delle sillabe. Generalmente la lettera eliminata è quella del suffisso -ed della forma passata dei verbi come si può vedere in questo esempio, tratto dal poema Alexanders Feast di John Dryden.
The many rend the skies with loud applause;
So Love was crown'd, but Music won the cause.
The prince, unable to conceal his pain,
Gaz'd on the fair
Who caus'd his care,
And sigh'd and look'd, sigh'd and look'd,
Sigh'd and look'd, and sigh'd again:
At length, with love and wine at once oppress'd,
The vanquish'd victor sunk upon her breast.

Distinzione tra apostrofo curvo e apostrofo diritto[modifica | modifica wikitesto]

In seguito all'invenzione della macchina per scrivere, e successivamente del computer, si è comunemente diffuso l'impiego del cosiddetto apostrofo dattilografico o diritto ( ' ) al posto dell'originario apostrofo tipografico o curvo (  ). In Unicode, il carattere moderno è denominato apostrophe e ha il codice U+0027, mentre il carattere tradizionale per l'apostrofo è chiamato right single quotation mark (virgoletta semplice chiusa) ed è indicato col codice U+2019.
La sostituzione dell'apostrofo tipografico con quello dattilografico nella scrittura quotidiana è dovuta al fatto che né le tastiere delle macchine per scrivere né quelle dei computer odierni mostrano direttamente l'apostrofo curvo. Tutti i sistemi operativi dispongono tuttavia di quest'ultimo carattere (MacOS: sulla tastiera italiana, premere alt-shift-3Linux: sulla tastiera italiana, premere AltGr-shift-BMicrosoft Windows: tenendo premuto alt, digitare 0146). Per poter visualizzare questo, come tanti altri caratteri sulle pagine web, è necessario che sia attivo il supporto Unicode, altrimenti potrebbero visualizzarsi caratteri diversi secondo i diversi sistemi utilizzati. Molti editor di testo offrono, inoltre, la possibilità di convertire automaticamente durante la digitazione l'apostrofo dattilografico con quello tipografico.
Nel mondo di Internet, tuttavia, questo spesso non avviene, ed è prassi generalizzata usare l'apostrofo diritto, anche in virtù del fatto che esso risulta più facilmente leggibile da programmi web rispetto all'apostrofo curvo. Anche Wikipedia, come la maggior parte dei siti web, pratica quindi questa sostituzione di caratteri, convenzione che sarà di conseguenza rispettata anche in questa voce.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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